|
Home
| La provincia | Scheda del Comune
ComuniNoto Capitale del barocco siciliano.
Estensione: 551,12 kmq
CAP: 96017
Etimologia
Descrizione Generale
La Chiesa di San Francesco, opera di Vincenzo Sinatra, il Monastero delle Benedettine e l'annessa Chiesa di Santa Chiara, a pianta ellittica, opera di Rosario Gagliardi, introducono alla piazza centrale della città, un autentico gioiello barocco sul quale si allarga la scalinata che porta alla scenografica facciata del Duomo. L'interno della Cattedrale è rimasto semidistrutto dopo il terribile crollo della cupola e di parte del tetto della navata centrale nel 1996, ed è stato ricostruito con le tecniche e i materiali dell'epoca, ma correggendo gli errori di progettazione. Nel 2007 l'edificio è stato riaperto al culto.
Da ammirare per ricchezza e preziosismi decorativi alcuni palazzi nobiliari dalle imponenti facciate: i più belli sono in prossimità del Duomo e ne fanno quasi cornice, tra questi Palazzo Sant'Alfano, Palazzo Nicolaci di Villadorata, Palazzo Trigona e Palazzo Astuto. Nella parte alta della città si trova la Chiesa del Crocifisso, altra opera del Gagliardi, al cui interno si ammira la splendida "Madonna della Neve", opera di Francesco Laurana. Per bellezza ed unicità Noto è stata dichiarata "Patrimonio dell'Umanità" dall'UNESCO.
Produzioni Tipiche
Gastronomia Tra i secondi piatti, oltre alla salsiccia alla brace, al capretto e all'agnello al forno con patate, spicca il coniglio alla stimpirata. E ancora le rinomate scacce (focacce), anch'esse di farina di grano duro, variamente ripiene con broccoli e salsiccia, con spinaci, con cipolle e pecorino, con patate e cipolle, con verdura e pomodori secchi; lo sfinciuni (una sorta di pizza spessa e morbida) con pomodoro e prezzemolo; le "nfigghiulati" di pasta ripiene di ricotta mescolata ad uova fresche sbattute.
Non sono da meno i contorni: olive nere essiccate e olive verdi in salamoia, peperoni arrostiti, finocchi impanati e fritti in olio extravergine d'oliva, melanzane alla parmigiana.
Molto ricca la tradizione nella preparazione dei dolci, tra essi spiccano i cannoli, le cassatine di ricotta, la frutta martorana e, per il suo gusto delicato, il biancomangiare, prelibati dolci per i quali viene utilizzata la mandorla delle colline netine denominata la Romana di Noto. Ed ancora i mustazzola, impastati con miele e ripieni di fichi secchi e mandorle tritate, i facciuni decorati all'esterno, i torroni (di mandorla, bianco e al pistacchio) e la cotognata. Non sono da meno le varietà dei gelati e le gustosissime granite al limone, mandorla, caffè, gelsi neri, mandarino e fragoline di Noto.
|
|