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Natura

Dalle incontaminate spiagge di Vendicari alle drammatiche suggestività di Pantalica: tre giorni tra le Riserve Naturali.

I camminatori, gli amanti della montagna, ma anche dell'archeologia, non rimarrano delusi dalle innumerevoli ed eterogenee bellezze che la provincia di Siracusa mette loro a disposizione passeggiando tra le bellissime Riserve Naturali della zona sud-orientale sicula.L'itinerario che vi proponiamo può considerarsi effettuabile in tre giorni, tocca alcune delle più belle aree protette della Sicilia, tutte situate a breve distanza in automobile l'una dall'altra. Si può afferire da una delle tre riserve naturali indifferentemente, per poi proseguire verso le rimanenti seguendo un percorso automobilistico bordato da pareti a strapiombo e orizzonti mozzafiato. Un'area disseminata di silenziose vallate, spiagge dai colori caraibici e siti archeologici che rendono l'itinerario esclusivo e pregno di mistero. 

 

Primo giorno: Riserva Naturale Orientata Oasi Faunistica di Vendicari

Un’ampia fascia costiera di 8 km, luogo emozionante ed imperdibile. Il cuore pulsante della riserva è rappresentato dai pantani popolati da piccoli pesci e invertebrati, cibo per moltissime specie di uccelli. Ai bordi dei pantani sono stati sistemati dei capanni di osservazione attraverso cui è possibile osservare le numerosissime specie di uccelli. La bellezza naturalistica senza paragoni di Vendicari è impreziosita ulteriormente dai siti
archeologici che si trovano al suo interno. Cittadella dei Maccari, utilizzata al tempo dei Fenici e dei Greci come zona di scambi commerciali e successivamente valorizzata durante l'epoca bizantina (VI secolo d.C.). La basilica "Trigona", tempietto con tre absidi e copertura a cupola. Poi, ancora, troviamo il sito di Eloro, l'antica tonnara, attiva per millenni, lo stabilimento ellenistico per la lavorazione del pesce, le catacombe e le chiese bizantine, la torre quattrocentesca e le vestigia medievali. Sulla spiaggia il mare getta bizzarre palle di filamenti compattati dal moto delle onde, prodotti dalla posidonia oceanica, la cui presenza è garanzia della pulizia del mare. L'oasi comprende al proprio interno una spiaggia libera, suggestiva ed affascinante, mantenuta allo stato naturale. 

 

Secondo giornoRiserva Naturale Orientata Cavagrande del Cassibile

Senza ombra di dubbio è una delle meraviglie della Sicilia. Scendere sul fondo della cava significa isolarsi totalmente ed entrare in un ambiente fatto solo di rivoli d’acqua, rocce a strapiombo, una folta vegetazione con la presenze di una fauna variegata. Lungo il fiume cresce una sottile ma fitta fascia di bosco ripariale, dominata dal platano orientale, macchiata da colorate fioriture di oleandro, da salici, pioppi, carpini e frassini, e dal profumato mirto. Bellissime in primavera le fioriture di orchidee, delle quali se ne trovano diverse specie. Sulla sponda sinistra del fiume è individuabile una necropoli risalente all'età del bronzo con gli ipogei paleocristiani ed agglomerati risalenti al periodo bizantino. Discendendo verso la cava, lungo un sentiero che digrada tra la folta vegetazione, si giunge sul greto del fiume Cassibile. Qui il corso d'acqua forma una successione di limpide piscine naturali scavate nella roccia e contornate da bianchi massi appiattiti: un luogo incantevole per un bagno ristoratore. La risalita del costone è un percorso naturalistico molto suggestivo, ma anche un’impresa sportiva piuttosto impegnativa. 

 

Terzo giorno:  Riserva Naturale Orientata Pantalica, Valle d'Anapo.    

 Siamo all’interno di un ricchissimo e variegato ecosistema, regno di una civiltà pre-ellenica che vi proliferò a partire dal secondo millennio avanti Cristo, per poi sparire nel nulla e lasciare campo alle successive conquiste bizantine, arabe e normanne. Le vallate dei due corsi d'acqua principali, l’Anapo e l’affluente Calcinara, segnano, insieme, due lati del triangolo aereo in cui si staglia la Necropoli di Pantalica, capolavoro della natura e dell'uomo primitivo, inserito nel 2002 nella World Heritage List dell’UNESCO. L’itinerario offre splendidi scorci sulla sottostante gola dell’Anapo. Il viaggio storico-naturalistico offre sensazioni indimenticabili: il ricordo delle acri battaglie tra Siracusani e Cartaginesi si intreccia alle osservazioni botaniche sulla flora locale e ai detti siciliani da essa ispirati, mentre lo sguardo si sofferma ora su cascate di oleandri fioriti che si abbarbicano capricciosamente sulla roccia, ora su tenui balze calcaree colorate sott'acqua di verde smeraldo. Il tracciato porta poi alla stazione di Pantalica, dove è stato realizzato una piccola esposizione etno- naturalistica. 

 

 

 

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