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ComuniRosolini Un paese dalle tradizioni ancora vive.
Estensione: 76,15 Kmq
Abitanti: 21.798
Produzioni tipiche Rosolini, cosìccome tutte le città della fascia sudorientale della Sicilia (corrispondente alle zona sud della provincia siracusana e a quella est di quella ragusana), aveva (e ha) una fiorente economia sulle carni macellate bovine, suine, ovine e anche equine. Difatti la città vanta numerose preparazioni tipiche a base di carne. Cominciamo da quella bovina; la principale preparazione è "U Farsumauru" (il Falsomagro, una specie di polpettone farcito con vari ingredienti). Per quella suina vanno citati i "Cuosti o furnu" o "Cuosti 'nfurnati" (costate di maiale passate nel pangrattato e cotte in forno) e vari insaccati freschi (le prelibate salsicce condite con pepe nero, finocchio selvatico e peperoncino) e secchi (salsicce secche e vari tipi di salami); da citare anche la preparazione della cosiddetta "Liatina" ossia carne di maiale in gelatina aromatizzata con sale e peperoncino. Tra quelle ovine va citato l'agnello (o il capretto) pasquale al forno noti rispettivamente come "Agneddu" e "Ciaurieddu 'nfurnati". Tra gli altri tipi di carne citiamo "U iaddu cinu" (pollo farcito) e "U cunigghiu a stimpirata" (coniglio cotto in padella con verdure fritte). Come detto prima, l'allevamento degli animali è stato ed è un'importante risorsa economica per il territorio rosolinese, per cui oltre che ottenere carne, essi vengono anche allevati per il loro latte, utilizzato per la produzione di formaggi e latticini. Tra essi citiamo giustamente la prelibata ricotta (ottenuta con latte di pecora), dalla cui preparazione si ottiene la "Tuma", un formaggio fresco, materia prima di quelli stagionati come il "Primu Sali" (pecorino fresco aromatizzato con poco sale con aggiunta facoltativa di pepe in grani o peperoncino rosso) che può essere venduto fresco oppure lasciato a stagionare. Tra i formaggi bovini citiamo le Provole, il Caciocavallo e la Mozzarella locale (molto simile alla "Mozzarella Ragusana" prodotta nella limitrofa Provincia di Ragusa). L’agricoltura produce cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva, olive, agrumi e altra frutta; si allevano bovini, suini, ovini, caprini e equini. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti: alimentare, edile, della lavorazione del legno, dell’abbigliamento, della fabbricazione di apparecchiature elettriche, della stampa, dei materiali da costruzione (tra cui il vetro), dell’attività metallurgica, dei mobili e della produzione e distribuzione di gas ed energia elettrica.
Gastronomia La Carrubba di Rosolini è il prodotto simbolo della città poichè l'intero territorio è ricoperto di alberi di Carrubbo, da cui giustamente si ricava questo frutto bizzarro. La Carrubba di Rosolini viene utilizzata per fare numerosi dolciumi come caramelle e creme, ma soprattutto per fare il cosiddetto "Vino Cotto" (uno sciroppo denso a base di estratto di carrubbe usato sia come condimento per le "Crispelle", o anche come disinfettante per la gola o per i bronchi), oppure per fare ottimi liquori a base di estratto di carrubba. Nella città rosolinese vi è una buona tradizione culinaria legata alla produzione di pasta fresca ("A Pasta ri Casa") che si dvide in tre formati: "Lolli"; "Cavatieddi" e "Maccarruna". I "Lolli" (nella foto" sono una specie di pasta simile a tagliatelle ricurve e vengono conditi o con sugo di maiale, o con fave fresche (quest'ultima preparazione si chiama "Lolli no Maccu"). I "Cavatieddi" sono simili ai cavatelli pugliesi e vengono conditi con sugo di carne (preferibilmente di maiale). I "Maccarruna" sono simili ai maccheroni normali (da qui il nome "Maccarruna") e sono conditi o con lo stesso sugo dei "Cavatieddi" oppure con sugo a base di ricotta e pomodoro. Da citare anche "U 'ncucciatieddu", che è una specie di minestra a base di zucca gialla in cui vi sono delle striscette di pasta (ottenuta con farina di semola di grano duro). Infine va citata la preparazione di ravioli caserecci farciti con ricotta di pecora (spesso aromatizzata con verdura locale e altri ingredienti) che vengono conditi con sugo a base di pomodoro e carne.
Una pietanza tipica del comune, diffusa in buona parte della Sicilia orientale, è "U Maccu", che è un piatto a base di fave secche condito con abbondante olio d'oliva. Di Rosolini va citato "U Maccu Lurdu", che ha come alimento base le fave secche, a cui si aggiungono altri legumi secchi (fagioli, lenticchie, ceci) e pancetta. Un'altra ricetta a base di fave sono i "Favi a n'nzicaredda", a base di fave (fresche o secche), sale e cipolla. Le prelibatezze rosolinesi più apprezzate sono senzadubbio rappresentate dai vari tipi di focacce rustiche preparate per le festvità più importanti (Pasqua e Natale su tutte). Tra esse citiamo le "Scacce", le "Nfigghiulate" e le "Mpanate", farcite con vari ingredienti (formaggi, salumi, pomodori, verdure, pesce ecc...). Da citare anche la cosiddetta "Cucca", una focaccia a forma di rosetta farcita con formaggio e salsiccia suina nota anche come "Tommasina". Particolari tipi di focaccia sono i "Pastizzi" o "Pastizzetti", a base di riso e carne (perlopiù di agnello se fatte a Pasqua). Infine citiamo i "Cassateddi", farcite con ricota zuccehrata aromatizzata con rosso d'uovo. Concludiamo il discorso legato alla gastronomia rosolinese con i dolci tipici della città, che vengono preparati per le festività pasquali o natalizie, ma che è possibile acquistare sempre nelle pasticcerie cittadine. Tra essi citiamo i "Ramuzzi" e i "Mustazzola" (pani dolci a base di miele e mandorle), i "Pasti Ricci" (biscotti a base di mandorla), i "Gravazzati" (dolcetti a base di cioccolato e ricotta), i "Beddi e Brutti" o "Malfatti" (biscotti di formairreglare a base di mandorle), i "Pasti Fuorti" (una specie di meringa ottenuta con zucchero, farina e albume di uovo), i "Gnuocchili" o "Pagnuccata" (palline di farina dlci legate tra loro con zucchero e miele), i "Purcidduzzi" (gnocchetti di farina accompagnati con miele e vino cotto), la "Ghigghiulena" o "Turruni" (il tipico torrone a base di mandorle o semi di sesamo), le sopracitate "cassateddi" e infine la "Cutugnata", ossia marmellata di mele cotogne essiccata dentro fantasiosi stampini.
Artigianato
A questa attività si affianca l’opera di restauratori abilissimi nel riportare all’originale splendore mobili antichi molto danneggiati.
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