Area Archeologica Leontinoi
Un sito archeologico greco su terre già occupate dai preistorici indigeni.
Secondo la testimonianza dello storico greco Tucidide, Leontinoi fu fondata intorno al 728 a.C. dagli stessi coloni greci calcidesi che poco tempo prima avevano fondato Naxos, sotto la guida dello stesso ecista (fondatore), di nome Teocle.
Sul colle Metapiccola, uno dei due successivamente occupati dalla città greca, si conservano i resti di un villaggio protostorico (XI-IX sec. a.C.), costituito da una serie di capanne organizzate intorno ad uno spazio comune. Le capanne presentano fondo ribassato, e il perimetro è indicato dai buchi dei pali lignei che rafforzavano le strutture murarie non più conservate; al centro, si trovava il focolare.
La colonia greca di Leontinoi occupò i due colli affiancati, S. Mauro e Metapiccola, e l’interposta valle San Mauro La città, il cui sito era stato scelto in funzione del controllo della vasta e fertile pianura su cui prospettava, i famosi “campi leontini”, trasse da essi ricchezza e prosperità. Relativamente lontana dal mare, era ad esso collegata dal fiume S. Leonardo, l’antico Terias, allora navigabile. Pur sorgendo in luoghi naturalmente fortificati, fu ulteriormente rafforzata con una cinta muraria che circondava sia il colle S. Mauro , dove si conservano due tratti con una torre semicircolare di raccordo, che il colle Metapiccola. Due erano le porte: quella meridionale, che collegava Leontinoi a Siracusa, e quella settentrionale che dava accesso ai campi leontini .. Sul fondo della valle S. Mauro si apre l’articolato sistema difensivo della porta meridionale, una vera “porta scaea”, che si apre all’interno di una rientranza delle mura, protetta da una grande torre quadrata della quale rimane la parte basamentale. Un muro interno al sistema di difesa principale segue il ciglio superiore del colle S. Mauro, costituendo un’ulteriore linea difensiva. Nell’ambito della porta meridionale, sono state riconosciute diverse fasi costruttive, l’ultima delle quali relativa all’imminente attacco dei Romani sotto la guida di Marcello, che segnò la fine della città antica.
Sulle alture si trovavano le aree a destinazione sacra; sul colle Metapiccola, nell’area già occupata dal villaggio protostorico, sono state rinvenute le fondazioni di un tempio arcaico, con una ricca stipe votiva che ha restituito materiali di notevole pregio , oggi esposti nel Museo Archeologico di Lentini.
Poco indagato, finora, l’abitato; esso occupava le pendici dei due colli e il fondovalle, dove, secondo le fonti storiche, si apriva l’agorà. Le case si affacciavano su terrazzamenti, ed erano di tipo rupestre o semirupestre, una tipologia non comune che caratterizza l’abitato fin dalle prime fasi di vita. Le necropoli si estendevano a nord e a sud della città abitata, all’esterno della cinta muraria. Fuori della porta meridionale, si conservano alcune tombe monumentali con copertura a gradoni ( epitymbia ), riferibili ad età ellenistica
I reperti provenienti dagli scavi della città sono esposti nel Museo Archeologico di Lentini, e consentono di ricostruire gli aspetti storici e topografici della città , dalla preistoria fino al periodo medievale, che rappresenta un altro capitolo importante della sua storia.
I testi di questa scheda sono stati validati dalla Soprintendenza
ai Beni Culturali di Siracusa
Indirizzo:
Contrada San Mauro, 96013 Carlentini (SR)
Coordinate: N
37.263776, E
15.008554