Chiesa Madre
Ordine dorico e ionico, danno vita ad una chiesa unica nel suo genere
Nel 1764 sotto la guida del maestro lapicida Luciano Alì (1736-1820) iniziarono i lavori di costruzione durati più di cent'anni, essendo stati ultimati soltanto nel 1887[1]. Sebbene il progetto originale dell'edificio non è stato mai rinvenuto, è probabile che sia stato opera dello stesso Alì che, in tale periodo, rivestiva la carica di “architetto della Città di Siracusa” e che il materiale di costruzione - così come era avvenuto per il vicino Palazzo Requisenz - provenisse dalla località Maltese, all'epoca, ricca di cave di pietra calcarea. Sin dall'inizio, i lavori andarono molto a rilento a causa di mancanza di fondi, cosicché nel 1830 si rese necessario un nuovo progetto per il completamento della costruzione, la cui realizzazione venne affidata al perito urbano architetto padre Bonaventura da Sortino. Nonostante ciò, dopo circa venticinque anni dall'inizio dei nuovi lavori, erano state ultimate soltanto la copertura nelle tre navate, la cella campanaria e la torretta dell'orologio, in tufo calcareo. Bisognerà attendere il 1887 per il completamento della parte interna con la realizzazione degli intonaci e della pavimentazione in pietra pece. Successivamente, nel 1914, l'originario orologio con quadrante in pietra venne sostituito con quello attuale, di proprietà del comune. La facciata è caratterizzata, da due piani rialzati di due ordini diversi: ionico, quello superiore, e dorico, quello inferiore. La parte superiore è caratterizzata da sei paraste con un finestrone centrale in cui ha trovato alloggio, dal giugno del 2009, una raffigurazione in vetro policromo del simulacro di San Paolo contenuto all'interno della chiesa medesima. Sempre nella parte superiore, sul lato destro, si trova alloggiata la cella campanaria con tre campane (le più grandi che si affacciano sul prospetto principale, mentre, la più piccola, su quello laterale) sormontata dall'orologio civico, di forma rotonda, a cifre romane. La parte inferiore, invece, presenta cinque paraste (una è stata inglobata in una costruzione adiacente alla chiesa) che intervallano i tre portali. La chiesa ha una pianta a croce latina, è a tre navate - divise da quattro archi per lato, poggianti su pilastri - coperte da volte di gesso: a botte lunettata quella centrale ed a crociera quelle laterali. All'interno, nella navata sinistra, si possono ammirare: il battistero con il marmoreo fonte battesimale; l'altare di San Francesco d'Assisi che custodisce una statua in legno del santo, opera ottocentesca dello scultore palermitano Rosario Bagnasco; l'altare dell'Immacolata con la statua lignea della Vergine, realizzata nel 1897 a Spadafora dallo statuario Michele Salerno; la statua di Maria Santissima Addolorata, realizzata nel 1961, posta in una nicchia, ed il quadro delle Anime del Purgatorio, realizzato nel 1858 dal pittore Andrea Mellina, che raffigura la Santissima Trinità e le Anime Purganti. La cappella in fondo alla navata contiene il sontuoso altare del patrono, finito di costruire nel maggio 1887, ove è custodita l'omonima statua lignea.
PER INFORMAZIONI
Via Roma, 60 Solarino
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ORARI DI APERTURA
Tutti i giorni dalle 8.00 alle 19.00 (dal 01/04 fino alle 19.45)
TARIFFE
Ingresso libero
Indirizzo:
Coordinate: N
37.101108, E
15.118943