Anfiteatro Romano
Una delle più grandi costruzioni dell'età romana scavata nella viva roccia
La cronologia dell'anfiteatro è tuttora incerta, ma le ipotesi più accreditate lo riferiscono ad età augustea (dopo la deduzione della colonia da parte di Augusto, nel 21 a.C) o ad età giulio-claudia, soprattutto sulla base della tecnica edilizia (uso dell’opera reticolata e archi a conci allungati) e di un’iscrizione dedicatoria, ivi rinvenuta, di età augustea.
Si accede oggi all’anfiteatro dall’ingresso nord, percorrendo un viale ai cui lati sono disposti dei sarcofagi in pietra, rinvenuti nelle necropoli di Siracusa e Megara Iblea; ma l’ingresso principale è a sud, e prospetta su un ampio piazzale dove sono tuttora visibili i piloni di base di un arco onorario, probabilmente dedicato ad Augusto, al di sotto del quale passava una strada lastricata proveniente da est. Davanti all’ingresso, cui si accedeva da ampie scale che lo raccordavano al dislivello del piano esterno, i resti di una grande fontana, contemporanea all’anfiteatro, contribuiscono alla monumentalizzazione dell’area.
L'anfiteatro utilizza l’andamento naturale del terreno; adagiato contro il pendio, presenta la parte inferiore scavata nella roccia tranne che nel lato sud. Questo era costruito in elevato, come la parte superiore del monumento, oggi scomparsa perché demolita, nel XVI° secolo, per utilizzarne i blocchi per la costruzione
delle fortificazioni spagnole di Ortigia. Le dimensioni (diametri esterni: m.140x119) sono notevoli e ne fanno il maggiore dei tre anfiteatri esistenti in Sicilia, secondo, in Italia, soltanto a quello di Verona. L’arena (m.70x32) è delimitata da un alto podio; al centro, un ampio vano quadrangolare, originariamente coperto con un impiantito ligneo, e collegato con un fossato proveniente dal lato meridionale, era destinato ai macchinari utilizzati per gli spettacoli.
Dietro il podio, corre un corridoio anulare coperto a volta (crypta) su cui poggia la prima fila di gradini destinati alle autorità, i cui nomi sono scolpiti sulla pietra. Soltanto la porzione più bassa della cavea (ima cavea) è conservata, mentre della media e summa cavea rimangono soltanto le fondazioni. Due ambulacri coperti a volta e un complesso sistema di gradinate permettevano di accedere ai vari ordini di posti. Un portico colonnato coronava, in origine, l’anello superiore.
Per orari, tariffe e informazioni, vedi scheda del Parco Archeologico della Neapolis
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ai Beni Culturali di Siracusa
Indirizzo:
Via Paradiso, 14 - 96100 Siracusa
Coordinate: N
37.074696, E
15.278953