Chiesa di San Nicolò ai Cordari e la Piscina romana
Il fascino della severità normanna
La piccola chiesa che si trova all’ingresso del Parco archeologico della Neapolis è una costruzione normanna dell’XI secolo, fra le prime a essere edificata in seguito alla cacciata degli arabi e al ripristino della fede cristiana. La chiesa, costruita su una balza rocciosa, è a navata unica con abside semicircolare, finestrelle a feritoia e piccolo portale d’accesso laterale. Nel 1093 vi furono celebrati i funerali di Giordano, figlio di Ruggero d'Altavilla. Nel 1577 fu concessa agli artigiani che fabbricavano le corde e divenne una chiesa di corporazione, non distante dal loro cantiere, la cd. Grotta dei Cordari. La chiesa è impostata, in parte, su una costruzione a pianta rettangolare, con uno sviluppo trasversale rispetto alla chiesa. Si tratta di una piscina d’epoca romana scavata nella viva roccia, impostata su una latomia d’età greca, divisa da quattordici pilastri massicci in tre navate coperte da volte a botte. La piscina, in origine, svolgeva la funzione essenziale di serbatoio d’acqua, con pareti intonacate, ed era collegata con il sistema d’alimentazione idrica dell’anfiteatro romano attraverso un canale interrato. Fu ricavata troncando e ricoprendo un tratto di strada incassata nella roccia, che costituiva l’antico accesso alla Latomia del Paradiso, e le cui pareti erano ricoperte d’incavi votivi dedicati al culto dei defunti eroizzati. In seguito, subì ulteriori manomissioni; in età paleocristiana e bizantina fu trasformata in chiesa sotterranea e, in ultimo, fu utilizzata come cripta della chiesa soprastante. Alcuni ingrottamenti, uno dei quali originariamente decorato con affreschi, oggi non più distinguibili, costituivano con ogni probabilità dei sepolcri di martiri cristiani. Nella cd. piscina furono sepolti i cadaveri dei cittadini siracusani morti nella carestia del 1672; dal 1700, fu utilizzata in rapporto all’attività dei vicini mulini ad acqua. Negli anni '90 del XX secolo, durante restauri del tetto e della pavimentazione curati dalla Soprintendenza Archeologica di Siracusa, sotto il pavimento sono state rinvenute sepolture databili I-II secolo d.C. entro tombe a fossa, a bauletto e a cappuccina; erano presenti anche incinerazioni in urne di terracotta.
orario: Dalle ore 09,00 alle 18,00
tel: 0931-66206
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ai Beni Culturali di Siracusa
Indirizzo:
Coordinate: N
37.07542, E
15.278371