Catacombe di Vigna Cassia
Emozionanti aree cimiteriali sotterranee risalenti all'età antica, seconde per importanza ed estensione solo a quelle di Roma
La visita alle Catacombe è quanto mai opportuna e persino necessaria, se si vuole comprendere, accanto ai fasti e ai monumenti della città greca, quanto complessa, storicamente significativa e ricca di esperienze fu anche la realtà di Siracusa in epoca romana, sia nella prima età imperiale che nel successivo tardo impero.
Le Catacombe di Vigna Cassia, purtroppo chiuse al pubblico, sono le più vaste di tutta la Sicilia e sono situate in una vecchia area cimiteriale nei pressi della Chiesa di S. Maria di Gesù. chiamate così dal nome del proprietario della vigna sovrastante al momento del ritrovamento, sorsero verso il 256 d.C, costituite da un cimitero di comunità e da cinque ipogei di diritto privato, La catacomba vera e propria si articola in tre regioni - S. Maria di Gesù, Maggiore o di San Diego, Marcia - di cui le prime due nascono già nell'ambito del III secolo, l'ultima invece soltanto nel IV. presentano diverse tracce di antichi affreschi, salvezza e resurrezione dell'anima sono i concetti espressi simbolicamente dalle scene che decorano due arcosoli dell'ipogeo esse sono collegate anche alle meno famose catacombe Santa Maria di Gesù.
La pianta certifica quanto detto: il cimitero di S. Maria di Gesù (nella pianta sulla destra) è ricavato dall'allargamento di un acquedotto preesistente, sulle pareti del quale vengono tagliati una serie di loculi (cavità rettangolari con il lato lungo a vista) con un intervento veloce ed economico sulla roccia che ben si addice ad un periodo precostantiniano. La cronologia alta di questa regione della catacomba viene confermata dal cimitero Maggiore o di San Diego (al centro della pianta) databile, sulla base di un gruzzolo monetale ivi rinvenuto, alla metà circa del III secolo. I materiali ritrovati in quest'area - epigrafi e lucerne - confermano tale datazione proponendo inoltre una commistione di cultura pagana e cultura cristiana già rilevata, negli anni Cinquanta, da Santi Luigi Agnello.
I cinque ipogei di diritto privato, destinati a servire singole famiglie o corporazioni, realizzati dai fossori nella platea soprastante il cimitero di comunità, rivelano una convivenza fra pagani e cristiani ancora più accentuata di quella riscontrabile nella necropoli sottostante. Nell'ottobre del 1997 la PCAS-Siracusa ha completato il restauro delle pitture dell'ipogeo II, restauro che ci ha restituito le immagini di un ciclo figurativo a soggetto cristiano, documento fra i più preziosi del patrimonio sotterraneo di Siracusa.
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