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Le città della provincia

Cassaro

Un piccolo centro dalle origini antiche e dallo stile barocco e settecentesco.

 

Estensione:  19 kmq
Abitanti:  909
Altitudine:  550 m. slm

 

CAP: 96010
Prefisso Telefonico: 0931

 

 

 

Etimologia
Cassaro deriverebbe dall’arabo Kars, castello, fortezza e indicava un fortilizio che identificava il nucleo abitato nel periodo arabo.

 

Descrizione Generale
In una posizione naturale ripida e scoscesa, alla confluenza del fiume Anapo e del torrente Ferla, a capo di due ampie vallate, si erge il Comune di Cassaro a circa 570 m s.l.m. . Centro dalle origini antichissime e ancora oggi molto incerte, Cassaro vede la sua storia intimamente legata all’origine del toponimo. Secondo alcuni storici Cassaro sarebbe l’antica Cacyrum, detta anche Kaxypon. L’identificazione di Caciro con Cassaro si basa sul fatto che nelle immediate vicinanze di Cassaro, in contrada S. Ranieri, si trovano tombe molto antiche (piccole grotte a forno con apertura quadrangolare) risalenti, secondo l’autorevole archeologo Paolo Orsi, al periodo siculo ( XIV-X sec. a. C.) e, dato che era costume dei siculi primitivi costruire le loro capanne accanto alle tombe, si deduce che esisteva in S. Ranieri un piccolo villaggio siculo identificato con l’antica Cacyrum.
Le prime testimonianze certe su Cassaro risalgono al periodo arabo quando Cassaro aveva il ruolo di fortezza e si limitava al solo castello e non contraddicono l’identificazione dell’antico agglomerato con Cacyrum. Con molta probabilità è proprio alla funzione di fortezza che bisogna far risalire il toponimo: Cassaro deriverebbe, infatti, dall’arabo Kars, termine corrispondente al latino castrum che significa appunto castello, fortezza. Dopo la dominazione araba la fortificazione passò ai normanni e vide in seguito succedersi numerosi baroni; tutto il territorio era proprietà del feudatario, compresi il bosco della Giambra e il fiume Anapo. Già nel XIV secolo gli abitanti della fortezza avevano oltrepassato il centinaio rendendo necessaria la fabbricazione di alcuni caseggiati adiacenti al castello. Questi, al termine del XVI secolo, acquistarono la fisionomia di borgo con i tre quartieri del Castello, di Sopra e di Mezzo. Nel XVII secolo l’agglomerato urbano si estese in particolare nella parte inferiore della Cassaro attuale, nel quartiere denominato di Sopra. Quando il terremoto del 1693 distrusse il piccolo centro, compresi il castello e le chiese, il paese fu interamente ricostruito sul precedente sito, secondo un impianto urbanistico a scacchiera che vede come arterie principali le due vie parallele: Corso Umberto e via Matteotti.

 

Produzioni tipiche
Grazie ad alcune caratteristiche pedoclimatiche e ad una straordinaria varietà di ulivo autoctona dei Monti Iblei – la tonda iblea – nel territorio di Cassaro si produce lo straordinario olio d’oliva totalmente biologico dei “Monti Iblei” che ha ottenuto il riconoscimento DOP con la menzione geografica “Monte Lauro. La raccolta delle olive avviene ancora oggi a mano alla fine di ottobre, la spremitura si effettua a freddo entro le 12/24 ore dalla raccolta e infine la decantazione avviene in modo del tutto naturale. Oltre l’olio, produzioni di qualità, conosciute ed esportate in tutta la Sicilia, sono le noci e le pesche. Sono di ottima qualità, così come nei vicini paesi montani, i molti prodotti dei boschi circostanti come i profumatissimi funghi, le nocciole, i pinoli e le castagne.

 

Artigianato
A Cassaro fino a tutto il XVIII secolo era molto sviluppata l’industria del carbone perché la Giambra, il grande bosco adiacente al paese, era una fonte inesauribile di legna. Con il passare dei secoli questa attività è andata dispersa.

Cosa vedere a Cassaro